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Francesco Verdi

Francesco Verdi Nato a Montevarchi (AR) nel 1973 è sempre stato considerato sin da giovane uno dei più grandi talenti della pittura italiana. Nel corso degli anni la sua carriera artistica lo ha portato ad esporre le sue opere assieme a quelle di artisti del calibro di Dalì, De Chirico, Warhol e Rodin nelle principali manifestazioni artistiche italiane e internazionali in città come Nizza, Bratislava e New York. Tra le numerose esposizioni ricordiamo la partecipazione ad Art Basel Miami (padiglione italiano) nel 2010 e la personale (ospite del padiglione Costa Rica) durante la 55 Biennale di Venezia nel 2013, ultimamente due suoi dipinti sono stati selezionati per la collezione degli sfondi dei cellulari Huawei in tutto il mondo. Molti dei più importanti critici ed esperti del settore si sono occupati del suo lavoro e le sue opere sono entrate a far parte delle più importanti collezioni pubbliche e private nazionali ed estere (anche il grande attore John Malkovich è tra i suoi collezionisti). La sua “pelle di luna”, la sua tecnica pittorica ad olio “a struscio” insieme alla cura per i particolari unita al suo mondo visionario sono diventati un must per tutti gli amanti del “bello” e dell’ arte. “La tecnica pittorica da me usata e denominata A STRUSCIO si può spiegare in questo modo”: Su un fondo nero steso con pigmenti ad olio usando come legante la trementina per una più veloce essiccazione si procede come segue. Pochissimo colore ad olio sulla tavolozza e pennelli da acquerello (preferisco tali pennelli per la loro morbidezza particolare).  Come legante l’olio di lino, ma in pochissima quantità per evitare il più possibile l’effetto specchio tipico della tecnica olio su tela.  Intingo il pennello come detto con una punta di legante nel colore, lo mischio sulla tavolozza anch’esso in scarsa quantità e comincio a “strusciare delicatamente con i chiari dove sono le parti in luce, dipingo quindi per velature senza spandere il colore come si usa accademicamente. E continuo a sovrapporre velature strusciando il pennello con tonalità sempre più chiare fino a che non raggiungo il contrasto desiderato lasciando i neri delle figure senza toccarli lasciando che sia il colore del fondo. Praticamente dipingo schiarendo e non ombreggiando. Senza scavare e senza usare ovatta o altre cose. Solo un pennello con poco colore steso per velature “strusciate” che rendono l’opera liscissima e senza riflessi. Solo alla fine procedo con i tocchi finali dipingendo in maniera classica per raggiungere la perfezione dei particolari.  Immaginate durante l’esecuzione del dipinto lo stesso effetto di una fotografia che nello sviluppo diventa sempre più nitida.  Una tecnica che richiede tempo e meticolosità che amplifica il significato e l’emozione dell’opera.

 

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